Prevalenza di alterazioni strutturali in ginocchia asintomatiche

Le patologie del ginocchio aumentano con l’età, ma possono essere evidenziate con la risonanza magnetica (MRI) già in età più giovane, anche senza sintomi. Infatti, ginocchia sia asintomatiche sia con limitazione funzionale possono presentare dei danni simili, rendendo così difficile correlare i risultati della MRI con il dolore dei pazienti.

L’obiettivo di questo studio è stato determinare la prevalenza di alterazioni strutturali in ginocchia asintomatiche utilizzando la MRI a 3 Tesla.

Sono stati inclusi nello studio 115 soggetti asintomatici sedentari, 51 maschi, 64 femmine; età media: 44 anni, range 25–73 anni). 25 soggetti avevano un’età < 40 anni e 90 ≥ 40 anni.

Quasi tutte le ginocchia (227/230, 97%) dei soggetti asintomatici hanno mostrato anomalie alla MRI in almeno una delle strutture.

La prevalenza di lesioni meniscali è stata del 30%. Una degenerazione meniscale era presente in un ulteriore 18%. Il numero maggiore di lesioni era localizzato nel menisco mediale (93%) e nel suo corno posteriore (91%).

Alterazioni della cartilagine erano presenti nel 62% delle ginocchia, con la seguente gravità: 20% delle ginocchia avevano lesioni cartilaginee di grado 1, 19% grado 2, 19% grado 3, 31% grado 4. L’articolazione femororotulea è stata la regione più interessata (57% delle ginocchia).
Un edema osseo è stato trovato nel 52% delle ginocchia. L’articolazione femororotulea è stata la regione più interessata (43% delle ginocchia).

Sono state evidenziate alterazioni tendinee nel 46% delle ginocchia. Cambiamenti di segnale alla MRI sono stati più visibili nel tendine rotuleo (27% delle ginocchia), seguito dal tendine del quadricipite (13%).

Il 38% delle ginocchia presentava alterazione dei legamenti. Il legamento crociato anteriore è stato il più interessato (34% delle ginocchia).
Cisti di Baker erano presenti nel 33% delle ginocchia, boristi pre-rotulee nel 26%, sinovite di Hoffa nel 23% e altre cisti nel 20%.

Non sono state evidenziate differenze nella prevalenza delle alterazioni tra maschi e femmine. La prevalenza delle alterazioni aumentava con l’età.

I risultati di questo studio mettono in discussione l’efficacia dell’artroscopia per ridurre i sintomi nel dolore di ginocchio. L’elevata percentuale di adulti asintomatici con alterazioni alla MRI potrebbe giustificare perché l’artroscopia e altre tecniche chirurgiche non determinano outcome migliori della chirurgia sham in molte condizioni. Inoltre, la meniscectomia e altre strategie chirurgiche possono portare a ulteriori complicazioni o degenerazione della cartilagine articolare e aumentare il rischio di artrosi. Nonostante il crescente impiego della MRI, la diagnosi dovrebbe essere basata principalmente sulla storia del paziente e sull’esame fisico da parte di un clinico esperto, invece di focalizzarsi esclusivamente sui risultati delle indagini strumentali. L’imaging può assistere nel correlare segni e sintomi, ma non dovrebbe sostituire la valutazione clinica.

Horga LM, Hirschmann AC, Henckel J, et al. Prevalence of abnormal findings in 230 knees of asymptomatic adults using 3.0 T MRI. Skeletal Radiol. 2020;10.1007/s00256-020-03394-z.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32060622/

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