La corsa è un’attività fisica molto diffusa per i benefici muscoloscheletrici, cardiovascolari e psicologici. Sfortunatamente, gli infortuni associati alla corsa sono molto frequenti, con una percentuale di runner fino al 75% (3 runner su 4) che riferisce un infortunio ogni anno. Gli infortuni associati alla corsa hanno probabilmente una natura multifattoriale. I fattori di rischio, intrinseci ed estrinseci, sono stati abbondantemente indagati, ma gli studi a riguardo sono generalmente limitati da un disegno retrospettivo, dove le differenze tra i runner infortunati e i runner sani potrebbero rappresentare la conseguenza di compensi per la presenza di dolore. Questo potrebbe determinare l’impiego di strategie preventive e di trattamento non corrette.
L’obiettivo di questo studio osservazionale longitudinale è stato, mediante un approccio multifattoriale, determinare i fattori eziologici (fisiologici, biomeccanici, psicosociali e legati all’allenamento) associati con gli infortuni nella corsa nei runner amatoriali, con il fine di aiutare clinici e ricercatori a ridurre l’incidenza degli infortuni.
Sono stati inclusi 300 runner sani per valutare i principali fattori di rischio per gli infortuni associati alla corsa subiti durante un periodo di osservazione di 2 anni.
Almeno un infortunio è stato riferito dal 66% dei runner; nei 24 mesi, il 56% dei runner ha riferito più di un infortunio. Il ginocchio è stato il distretto più frequentemente interessato dagli infortuni, seguito dal piede. Tra gli infortuni non da sovraccarico, e quindi non considerati nell’analisi dei risultati, i più frequenti sono stati le cadute e la distorsione di caviglia.
In contrasto con i risultati di studi precedenti, un infortunio precedente non è stato un fattore di rischio significativo e non è stato un fattore predittivo di un infortunio. Il sesso è stato un fattore predittivo significativo dell’incidenza degli infortuni: le femmine hanno subito più infortuni dei maschi (73% vs 62%). E’ importante comunque evidenziare che entrambi i sessi hanno riportato una percentuale molto alta di infortuni. L’incidenza degli infortuni non è stata influenzata dalla tipologia di scarpa. Contrariamente alle credenze comuni, la distanza settimanale percorsa, l’angolo Q, l’altezza dell’arco longitudinale mediale, la flessibilità del quadricipite e degli hamstring, l’escursione articolare in flessione dorsale di caviglia, la mobilità del retropiede e la forza di reazione al suolo sono stati simili tra i runner infortunati e non infortunati. La forza non ha rappresentato un fattore predittivo degli infortuni; probabilmente è più importante migliorare il controllo neuromuscolare (che migliora la capacità del runner di utilizzare la forza muscolare in modo efficace) che non solamente la forza nei programmi di prevenzione. Sebbene molti fattori sono stati associati agli infortuni nei runner, le informazioni sui potenziali fattori psicosociali, che potrebbero permettere di comprendere perchè alcuni runner si allenano per anni senza infortuni e altri riferiscono infortuni ricorrenti, sono ancora scarse. Una stiffness maggiore del ginocchio (maggiore forza eccentrica del quadricipite e/o ridotta flessione del ginocchio durante la fase di appoggio), più frequente nei runner di peso maggiore (>80 kg) aumenta in modo significativo la probabilità di incorrere in un infortunio da sovraccarico associato alla corsa.
Messier SP, Martin DF, Mihalko SL, Ip E, DeVita P, Cannon DW, Love M, Beringer D, Saldana S, Fellin RE, Seay JF. A 2-Year Prospective Cohort Study of Overuse Running Injuries: The Runners and Injury Longitudinal Study (TRAILS). Am J Sports Med. 2018 Jul;46(9):2211-2221.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29791183