Devi stare seduto dritto! O forse no…

La postura è argomento di discussione frequente tra i pazienti, i clinici e i media. Una credenza comune è che il dolore alla colonna sia causato dal sedersi, alzarsi, piegarsi in maniera “scorretta”. Nonostante l’assenza di forti evidenze che supportano questa credenza, è fiorita un’ampia industria nel campo posturale, con molte strategie e prodotti pubblicizzati per “correggere” la postura e prevenire il dolore. Sfortunatamente, molti professionisti sanitari dispensano consigli in linea con questi approcci non basati sull’evidenza scientifica.

Credenze sulla postura
I professionisti sanitari e i pazienti sono in genere sostengono che i modi migliori per stare seduti e sollevare gli oggetti sia con la schiena dritta. Alle persone senza dolore è consigliato di sedersi dritti e di sollevare i pesi mantenendo la lordosi “naturale”. Le linee guida sulla movimentazione dei carichi raccomandano di mantenere la schiena dritta o leggermente inclinata in avanti durante il sollevamento di pesi. Il presupposto è il mantenimento di questa postura potrebbe proteggere la colonna. Le credenze sulla postura derivano probabilmente dal considerare i modi di sedersi, alzarsi e piegarsi come provocativi per la lombalgia e altri disturbi. Le posture scorrette e il sollevamento di carichi pesanti possono contribuire ad episodi acuti di lombalgia e qualche associazione è stata riportata tra sollevare un carico e la comparsa di sintomi. Nonostante le credenze diffuse sulla postura corretta, non esistono forti evidenze che evitare posture scorrette prevenga la lombalgia.
La protezione della colonna è sostenuta anche dal mondo del fitness. I consigli più comuni sono di attivare la muscolatura del “core” per mantenere una postura “corretta” e proteggere la schiena, ma i consigli sulla “posizione corretta” da mantenere durante l’allenamento con sovraccarico sono spesso dati lontano dalla palestra. Mentre è richiesto uno sforzo muscolare maggiore per una postura corretta da seduti o nel sollevamento dei pesi, non ci sono evidenze che per sostenere che una corretta postura prevenga o riduca il dolore e la disabilità. Le persone con lombalgia si flettono in avanti molto meno e hanno un’attivazione maggiore dei muscoli del tronco quando si flettono per sollevare un peso. Il concetto che i pazienti con lombalgia debbano stare più attenti e “proteggere” la loro colonna è ulteriormente messo in discussione dall’associazione tra alti livelli di paura del movimento e di bassa autostima con una modalità di movimento protettiva.
La credenza che sia possibile prevenire il dolore evitando posture scorrette, come adagiarsi in posizione seduta, è rinforzato dai messaggi dei media che aumentano la paura. Le persone potrebbero iniziare a preoccuparsi della salute della loro colonna quando vengono a contatto con articoli su posture potenzialmente dannose e pubblicità di ausili per la correzione della postura. Queste credenze inutili sono rinforzate anche da stereotipi di lunga data che suggeriscono come la postura rifletta la dignità, la rispettabilità, l’attrazione e la moralità di una persona.
Valutazione della postura nelle persone con dolore
Osservare la postura di una persona con dolore muscoloscheletrico è importante nella gestione del disturbo. Può aiutare il pazienti a sentirsi compreso e permette di identificare rari casi di deformità rilevante clinicamente come scoliosi progressiva. Il clinico può osservare posture antalgiche eccessive, tensioni muscolari, apprensione, stress, ansia e l’immagine corporea che aiutano a comprendere le risposte comportamentali e il modo con cui le persone interpretano l’esperienza dolorosa. È importante costruire una relazione con il paziente per comprendere l’adozione di determinate posture. Nonostante alcune posture siano provocative nei soggetti con lombalgia, non è possibile affermare che le posture siano la causa del dolore.
Valutazione la postura nelle persone senza dolore
Non ci sono evidenze che supportano la valutazione della postura e del movimento come prevenzione primaria del dolore sul posto di lavoro. Le persone sono tra loro differenti, con variazioni naturali delle curve della colonna. Le strategie posturali e per sollevare i pesi sono influenzate dalle caratteristiche della persona. I corsi sulla corretta movimentazione dei carichi e la valutazione dell’ergonomia negli uffici, ai quali le persone senza dolore sono sottoposte, possono perpetuare la credenza errata che le normali attività quotidiane e gli ambienti di lavoro siano pericolosi.
“Attento alla tua schiena”: attento al tuo linguaggio!
I professionisti sanitari devono prestare molta attenzione al linguaggio utilizzato. I consigli dati possono creare una paura del movimento e portare a un’attenzione eccessiva. Di seguito sono riportati alcuni esempi.
“Siediti dritto” – In assenza di evidenze a supporto di un’associazione tra postura corretta e prevenzione del dolore, chiedere ai pazienti di impegnarsi duramente per mantenere una postura corretta potrebbe portare ad un senso di fallimento e creare una preoccupazione maggiore quando il dolore persiste.
“Nel tuo caso è sbagliato stare seduti” – Incoraggiare le persone a muoversi e cambiare posizione può essere d’aiuto. Uno stile di vita sedentario è un fattore di rischio per la lombalgia e altri disturbi. Tuttavia, è importante per i clinici non perpetuare la preoccupazione che stare seduti per più di 30 minuti sia pericoloso o dovrebbe essere evitato.
“Il dolore è causato dalla tua postura non dritta” – I professionisti sanitari hanno difficoltà nel discostarsi dal modello biomedico del dolore. Di conseguenza, il dolore è spesso attribuito a “normali” variazioni ed asimmetrie, nonostante l’assenza di forti evidenze. I clinici dovrebbero essere cauti nelle loro spiegazioni sulle cause del dolore per evitare che il paziente si preoccupi dei “difetti” della postura.
Raccomandazioni cliniche: aiutare le persone a sedersi, alzarsi e muoversi più facilmente
Aiutare i pazienti ad adottare posture più rilassate e rassicurarle che le loro posture sono sicure può portare ad un miglioramento dei sintomi. Le posture confortevoli sono differenti tra gli individui, perciò è utile analizzare le posture diverse. I clinici dovrebbero individuare strategie per esporre i pazienti a posture e modalità di movimento che sono abituati ad evitare e incoraggiare il cambiamento delle abitudini che potrebbero essere provocative. Le posture e i movimenti percepiti come positive in fase acuta possono non essere necessari nel lungo termine.
In alcune persone, una postura dritta può essere provocativa, ma devono adottare questa postura per il loro sport/lavoro (ad esempio i ballerini o i militari). È possibile stare dritti rimando più rilassate. Aiutare le persone a mantenere una postura dritta, ma rilassata, potrebbe migliorare i sintomi! Nonostante una determinata postura possa essere richiesta per lo sport/lavoro, potrebbe non essere necessaria per la salute della colonna e, allo stesso modo, potrebbe non essere necessaria in altri contesti.
Raccomandazioni
Modificare le credenze sull’esistenza di una postura “corretta” è una sfida molto difficile. La scienza non supporta le credenze comuni sulla postura e sull’importanza dei muscoli del “core” sostenute dai clinici, dagli istruttori sulla movimentazione manuale dei carichi e dalla società. Quaranta anni fa, era pratica comune raccomandare il riposo a letto alle persone con lombalgia. Le evidenze mostrano che il riposo a letto non è più una raccomandazione appropriata.
La colonna è una struttura forte e adattabile sulla quale è possibile fare affidamento. L’educazione sulla salute della schiena e sul dolore dovrebbe includere anche altri fattori come l’attività fisica, lo stress e il sonno. Una campagna di educazione per modificare le credenza sulla postura potrebbe incontrare resistenze tra i fisioterapisti con abitudini di lavoro differenti dalle pratiche migliori per la gestione della lombalgia.
Concetti importanti
 
Non esiste una singola postura “corretta”. Nonostante le credenze più diffuse, non ci sono forti evidenze che esista una postura ottimale o che evitare le posture “scorrette” prevenga la lombalgia.
Differenze nelle posture sono normali. Esistono variazioni naturali nelle curve della colonna. Il dolore non può essere attribuito a queste variazioni “normali”.
Le posture riflettono le credenze e l’umore. Le posture possono aiutare a comprendere le emozioni, i pensieri e l’immagine corporea delle persone. Alcune posture sono adottate come strategia protettiva e possono indicare delle preoccupazioni riguardo alla vulnerabilità del corpo. Può essere utile cercare di comprendere i motivi per i quali le persone adottano determinate posture.
Adottare posture più comode è sicuro. Le posture confortevoli variano tra gli individui. Indagare posture differenti, includendo quelle frequentemente evitate, e cambiando le posture abituali potrebbe portare a un miglioramento dei sintomi.
La colonna è forte ed è possibile farci affidamento. La colonna è forte e adattabile, capace di muoversi in sicurezza e di essere tollerare i carichi in una varietà di posture. I comuni consigli per proteggere la colonna non sono necessari e possono creare una paura del movimento.
Stare seduti non è pericoloso. Stare seduti per più di 30 minuti in una posizione non è pericoloso e non deve essere sempre evitato. Comunque, muoversi e cambiare le posizioni può essere d’aiuto. Essere attivi fisicamente è importante per la salute.
Una misura non si adatta a tutti. La valutazione della postura e del movimento non previene il dolore sul posto di lavoro. Le strategie per il sollevamento dei pesi sono influenzate dalle caratteristiche individuali e consigliare di adattare una postura specifica o contrarre gli addominali non è basato sull’evidenza.
Slater D, Korakakis V, O’Sullivan P, Nolan D, O’Sullivan K. “Sit Up Straight”: Time to Re-evaluate. J Orthop Sports Phys Ther. 2019;49(8):562–564.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31366294 paragrafo

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