La qualità dei dischi intervertebrali (IVD) è un fattore importante per la salute generale della colonna vertebrale e per l’incidenza della lombalgia. Lo stato di salute di queste strutture è fortemente associato all’apporto di nutrienti, ma a differenza di altri tessuti dove i nutrienti sono distribuiti attraverso il sistema vascolare, il tessuto dei IVD è principalmente avascolare, in modo particolare il nucleo. Il livello di attività fisica e altri fattori dello stile di vita, come la sedentarietà, influenzano l’apporto di nutrienti e, di conseguenza, la salute del disco.
Con l’invecchiamento si modifica la morfologia dei IVD, rendendoli più suscettibili alle sollecitazioni. Dopo i 30 anni, è presente un aumento della normale degenerazione dei IVD e i a circa 50 anni si verifica il picco di questi cambiamenti.
La corsa è un sport di interesse nella valutazione della salute dei dischi, per le forze in compressione e in rotazione alle quali i dischi lombari sono sottoposti durante questa attività che potrebbero impattare lo stato di salute di queste strutture. Di conseguenza, l’obiettivo di questo studio pilota è stato valutare, tramite risonanza magnetica, le differenze nei parametri dei IVD tra runner di mezza età e soggetti di controllo non attivi.
Sono stati inclusi runner maschi (n=9) che correvano da più di 10 anni, con una media di più 50 km/settimana, di età compresa tra 44 e 62 anni. In questa fascia di età, le alterazioni tissutali dei IVD, conseguenti alla normale degenerazione conseguente al passare degli anni, è visibile e riconoscibile alla MRI.
I risultati di questo studio dimostrano che la MRI dei runner è differente rispetto a quella dei soggetti di controllo. Il risultato principale è stato che la corsa ha un effetto positivo sulla salute dei IVD. Inoltre, la qualità dei IVD è stata migliore nei runner che correvano da più anni, così come nei runner che correvano una distanza maggiore a settimana. I runner mostravano dei IVD più sani, confrontati con i soggetti non attivi, in tutti i livelli della colonna lombare, in particolare nel disco L5-S1. Questo aspetto è di particolare interesse, dato che i livelli lombari inferiori (L4-L5 e L5-S1) sono la zona più frequentemente interessata da degenerazione discale. Ciò suggerisce che la corsa può ritardare la degenerazione dei IVD o determinare una modulazione positiva di questi tessuti.
I risultati di questo studio trasversale confermano quelli dello studio di Belavy et al. che hanno mostrato l’associazione tra corsa e salute dei IVD. Inoltre, questi risultati mostrano che i IVD hanno la capacità di adattarsi nel corso della vita.
Ovviamente, non è ancora conosciuto il carico ottimale: sia un carico eccessivo sia un carico insufficiente potrebbero influenzare negativamente la qualità dei IVD. Potrebbe forse esistere una range di carico compressivo assiale che determina una risposta anabolica nei IVD.
Mitchell UH, Bowden JA, Larson RE, Belavy DL, Owen PJ. Long-term running in middle-aged men and intervertebral disc health, a cross-sectional pilot study. PLoS One. 2020;15(2):e0229457.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32084224/